Il "Time Out"..ovvero come interrompere i capricci o ridimensionare una crisi

Voi lo conoscete?
Il "Time Out", che significa "Pausa" o "Interruzione" è un metodo, scelto dei genitori, che consiste nel far fermare il bambino per pochi minuti quando si comporta in modo sbagliato, quando i suoi capricci sono inarrestabili o quando la sua vivacità in quel momento è così dirompente da rischiare che faccia male agli altri o a se stesso.
In cosa consiste il Time Out?
Il Time Out dovrà essere preannunciato spiegando al bambino che certi comportamenti sbagliati o rabbiosi non possono superare certi limiti e che nel caso, dopo averlo avvisato 2/3 volte, gli verrà chiesto di fermarsi un attimo, calmarsi, per i più grandicelli riflettere un pochino e poi saranno di nuovo liberi di continuare il gioco.
Se il Time Out avviene perché non hanno, per esempio, messo a posto i loro giochi, al termine del Time Out verrà loro chiesto nuovamente di rimetterli a posto.
Il Time Out qualcuno lo identifica nell'isolare i bambini, magari in camera propria, da soli. Io non condivido questo metodo e sono per un approccio più tranquillo, prima di tutto perché Leo è ancora piccolo, ma a prescindere non mi piace l'idea dell'isolamento, quindi faccio sedere Leonardo sul divano e gli chiedo di calmarsi un attimo.
Spesso all'inizio non ha funzionato e non volendolo forzare ho optato per la clessidra: chiedo a Leo di sedersi e gli faccio vedere la clessidra, gli spiego che quando la sabbia sarà completamente passata dall'altra parte lui potrà scendere e continuare a fare ciò che stava facendo.

                                                                 FUNZIONA!! 

Non tanto perché Leo rifletta sull'accaduto più di tanto, credo, ma perché la sabbia che scende lo distrae dal motivo della sua rabbia o dei suoi capricci. Finita la sabbia lui mi annuncia gioioso che "è finita!" e quasi sempre ha già dimenticato le ragioni del suo nervosismo.
Fondamentale nell'applicazione di questo metodo è:
- Non esprimere giudizi negativi quando si stabilisce il Time Out ma annunciarlo con calma
- Non ricordare alla fine del Time Out le monellerie che lo hanno motivato
- Non usarlo indiscriminatamente per evitare la perdita di efficacia
- Elogiare il bambini per essere riusciti a calmarsi e aver fatto un passo avanti verso il controllo della  rabbia.
- Ricordare al bambino che ha tutti i diritti di essere arrabbiato e di volerlo esprimere ma che  l'eccesso di rabbia può essere dannoso.
- Infine, io faccio così, ricordo sempre al mio bimbo quanto io lo ami immensamente anche quando è   arrabbiato o fa i capricci.
Voi ci avete provato?
Clessidra Liquida Calmante



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